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ORGANOX Metra

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Una rivoluzione nel processo dei trapianti di fegato, per la prima volta in Italia al Policlinico Tor Vergata.

 

 

 

A gennaio 2018 la Chirurgia dei Trapianti del Policlinico Tor Vergata, diretta dal Prof. Giuseppe Tisone, ha introdotto un’importante novità in materia di trapianto di fegato, adottando un’apparecchiatura per perfusione di organi a scopo trapianto, di ultimissima generazione, che consente di accrescere considerevolmente gli standard di sicurezza in favore dei pazienti trapiantati nonché di aumentare il numero di organi potenzialmente utilizzabili.

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Fino a oggi, la tecnica clinica del trapianto d’organi si è contraddistinta per essere una procedura d’emergenza, poiché l’organo da trapiantare non può “vivere” un lungo tempo senza essere utilizzato; un limite questo, che nel tempo ha creato non pochi problemi logistici: grazie a questa nuova macchina di perfusione, però, sarà possibile conservare il fegato ad una temperatura simile a quella corporea per un tempo più lungo poiché, grazie alla perfusione con globuli rossi ossigenati, è possibile mantenerlo in vita fino a 24 ore.

Si tratta della più importante novità degli ultimi venti anni in tema di conservazione degli organi per pazienti in attesa di trapianto ed è stata introdotta al PTV, nell’ambito del trapianto di fegato: questa specifica apparecchiatura, la prima disponibile in Italia, è una macchina trasportabile e proprio questa caratteristica permetterà di iniziare la perfusione dell’organo nell’ospedale dove è presente il donatore, diminuendo così, in maniera rilevante, il danno che l’organo subisce in questa fase grazie al contenimento della durata del periodo di ischemia fredda (cioè il periodo che intercorre dal prelievo dell’organo fino al momento della sua riperfusione durante il trapianto).

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“Abbiamo sostanzialmente imitato ciò che accade all’interno del corpo umano”- dichiara il Prof Tisone. “Grazie a questa tecnica rivoluzionaria, il fegato, subito dopo il prelievo dal donatore, viene conservato ad una temperatura simile a quella corporea e monitorato al fine di poter stabilire, con un elevato margine di accuratezza, se sia o meno utilizzabile, garantendo al paziente alti livelli di sicurezza ed affidabilità e nel contempo riducendo il numero di organi che, altrimenti, verrebbero impropriamente scartati perché provenienti da donatori cosiddetti marginali e apparentemente non idonei al trapianto”.

L’obiettivo è quello di ampliare il numero di organi che possano essere trapiantati.

 

Uno dei problemi, allo stato attuale, è che spesso la domanda supera l’offerta. E, a complicare le cose, è proprio la conservabilità degli organi per il tempo necessario a eseguire il trapianto.

Precisa il prof. Tisone: “Il metodo convenzionale di conservazione degli organi, che utilizza il raffreddamento dell’organo a 4°C, mantiene un organo “vivo” per un tempo massimo di circa dieci ore, tenendo presente che nel caso di un donatore marginale questo deve essere ridotto al minimo indispensabile, non più di sei ore, senza contare i possibili danni cui va naturalmente incontro un organo prelevato. Questo rivoluzionario dispositivo può, invece, mantenere il normale funzionamento di un organo per un periodo di 24 ore, grazie alla perfusione con globuli rossi ossigenati ed infusione di farmaci idonei, come se fosse ancora inserito all’interno del corpo umano”.

Il fegato prelevato ed inserito nella macchina da perfusione sarà conservato e ne saranno monitorati gli indici di vitalità epatica dal momento del prelievo fino a quello del trapianto nelle sale operatorie del Policlinico di Tor Vergata”.

Il Direttore Generale, Dr.ssa Tiziana Frittelli dichiara “ Sono molto orgogliosa di annunciare questa innovazione al Policlinico Tor Vergata, che si avvale di professionisti di  eccellenza. Ci aspettiamo importanti ricadute positive non solo sul piano della sicurezza per il paziente, in termini sia di sopravvivenza che di diminuzione delle potenziali complicanze post-trapianto, ma anche in relazione al numero dei trapianti, che potrà essere considerevolmente incrementato”.

Per il Policlinico Tor Vergata è prevedibile un reclutamento di circa dieci donatori utilizzabili in più l’anno, aumento non residuale se si considera che nel 2016 sono stati eseguiti al PTV 39 trapianti di fegato e 25 nel 2017,  con una diminuzione degli indici di non accettazione dell’organo in sede di prelievo.

L’utilizzo di questa apparecchiatura ci consentirà non solo di aumentare il numero di organi da utilizzare per il trapianto, ma anche di migliorarne la funzionalità con una conseguente riduzione sia dei rischi per il ricevente che delle complicanze post-operatorie.

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